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Non distruggo la corolla dei prodigi del mondo,
e non stermino
con la ragione gli enigmi che incontro sul mio cammino,
nei fiori, negli occhi, sulle labbra o nei sepolcri.
La luce altrui
soffoca il fascino celato
nelle profondità del buio,
però io,
io con la mia luce ingrandisco il mistero del mondo.
Esattamente come con i suoi bianchi raggi la luna
non rende più piccolo, ma tremolante,
e aumenta ancora di più il mistero della notte,
così io arricchisco anche l’oscuro orizzonte
con gli alti fiori del santo mistero
e tutto ciò che è inintelligibile
si trasforma in maggiormente incomprensibile
sotto i miei occhi,
perché io amo
e fiori e occhi e labbra e tombe.


Lucian Blaga


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Poesie e racconti di William De Generis

Lui. Di William De Generis.

zena,-machula-154373Lui è ggiovane Lui piace a tutte
Lui è un realissimo figaccio
con l’ingenua che progetta di adescare
ostenta spavaldo il suo gran nome
da figlio della buona benpensante borghesia
Lui è in gamba Lui conosce bene
i mille modi per far breccia
nei timori della sua sognante preda
Lui è paziente Lui sa attendere
ore ed ore di menzogne e smancerie
assaporando il gusto del futuro pasto
Lui è uno schianto Lui è il principe azzurro
Lui è la trappola letale ed elegante
che va a prenderla per l’appuntamento
Lui è la bestia che per primo le salta addosso
Lui è il ghigno delle quattro jene
in trepidante attesa dietro al capobranco
desiderose di unirsi al gran banchetto
Lui è il terrore Lui è gli strepiti
dell’anima e del corpo che straziano a turno
che sudando sfigurano per sempre
Lui è sazio Lui è tutto contento
ammirandosi in azione sul cellulare
Lui è il grugnito degli altri che divorano i suoi resti
Lui è quello che papino e mammina
difendono unghie e denti incuranti di ogni infamia
il loro caro affettuoso bravissimo ragazzo
Lui l’ometto studiosissimo e ubbidiente
sul ciglio di una strada fuori mano
intento a buttar fuori dalla macchina
quel grumo ormai inservibile di lividi e dolore
tremante nello sforzo senza senso
di sistemarsi addosso i vestiti strappati.

William De Generis

Il poeta è un fingitore.

Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.

Fernando Pessoa


Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


Eugenio Montale


Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde
Di questa poesia
mi resta 
quel nulla
d’inesauribile segreto.



Giuseppe Ungaretti 

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