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Non distruggo la corolla dei prodigi del mondo,
e non stermino
con la ragione gli enigmi che incontro sul mio cammino,
nei fiori, negli occhi, sulle labbra o nei sepolcri.
La luce altrui
soffoca il fascino celato
nelle profondità del buio,
però io,
io con la mia luce ingrandisco il mistero del mondo.
Esattamente come con i suoi bianchi raggi la luna
non rende più piccolo, ma tremolante,
e aumenta ancora di più il mistero della notte,
così io arricchisco anche l’oscuro orizzonte
con gli alti fiori del santo mistero
e tutto ciò che è inintelligibile
si trasforma in maggiormente incomprensibile
sotto i miei occhi,
perché io amo
e fiori e occhi e labbra e tombe.


Lucian Blaga


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Poesie e racconti di William De Generis

Archivi del mese: Febbraio 2015

Religio post religionem. Di William De Generis

Nuovi credenti battezzati per strada da devote nigeriane generose con gli sconti agli esordienti estorte prime confessioni da benedetti test del palloncino eucarestie dimentiche del pane generosissime col vino l’incenso fuori moda rimpiazzato dal fumo marocchino rinnovati misteri della fede… Continua a leggere

Chiaroscuro. Di William De Generis

Agnizione di sè Rivelarsi tolto il panno chiaroscuro incompiuto anelito sbiadito accennato tratteggio di ombre e rare schiarite poche scaglie di luce informe ed incerta esili sfumature inesplicabili impossibili da ricondurre ad un solo univoco punto di fuga……

William De Generis

Fantasticherie. Di William De Generis.

Povero me spettro annoiato forzato scribacchino dalla curiosità che uccide il gatto che ruba notti al sonno che desta la mia attenzione fantasia messa alla frusta per cercare di carpire i segreti ben nascosti nei tuoi passi da minuetto di… Continua a leggere

I perchè che ti dovevo. Di William De Generis.

…..perchè non potrà mai esistere un orizzonte scevro di nembi minacciosi, di banalità tediose perchè non sarò mai custode scrupoloso di ogni tua lacrima di ogni tuo sorriso perchè ciò che non è sogno o desiderio sa essere spietato quanto… Continua a leggere

Il poeta è un fingitore.

Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.

Fernando Pessoa


Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


Eugenio Montale


Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde
Di questa poesia
mi resta 
quel nulla
d’inesauribile segreto.



Giuseppe Ungaretti 

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