Get Adobe Flash player
Non distruggo la corolla dei prodigi del mondo,
e non stermino
con la ragione gli enigmi che incontro sul mio cammino,
nei fiori, negli occhi, sulle labbra o nei sepolcri.
La luce altrui
soffoca il fascino celato
nelle profondità del buio,
però io,
io con la mia luce ingrandisco il mistero del mondo.
Esattamente come con i suoi bianchi raggi la luna
non rende più piccolo, ma tremolante,
e aumenta ancora di più il mistero della notte,
così io arricchisco anche l’oscuro orizzonte
con gli alti fiori del santo mistero
e tutto ciò che è inintelligibile
si trasforma in maggiormente incomprensibile
sotto i miei occhi,
perché io amo
e fiori e occhi e labbra e tombe.


Lucian Blaga


Tutti gli scritti di questo blog, dove non diversamente specificato, sono di proprietà dell' autore a norma di legge.
Si vieta qualsiasi riproduzione non preventivamente autorizzata.

Le immagini utillizzate, dove non diversamente specificato, provengono dal web ed appartengono ai rispettivi autori.


Poesie e racconti di William De Generis

Archivi del mese: Giugno 2014

Aut aut.

 

 

 

 

 

 

 

L’Italia è come una vecchia nobile magione impossibile da restaurare: o ci si rassegna a vederla divorata dai ratti che la occupano o le si da fuoco per poi ricostruirla dalle fondamenta.

 … Continua a leggere

L’uomo del 2000. Di William De Generis.

L’uomo del 2000, appena nato inizierà a mettere assieme i piccoli brandelli con cui anno dopo anno costruirà la maschera che servirà a nascondere le sue emozioni. Maestro dell’apparire dalla mente spenta starà assieme ai suoi simili dal sorriso artificiale,… Continua a leggere

Minute ricorrenze.

 

 

 

 

 

 

 

Dieci anni oramai. Con un gesto che fu luce tardiva e commiato mi portai alle labbra la sua mano morbida e calda come il soffio di un angelo salvifico: lungo la schiena sentii… Continua a leggere

Equilibri precari.

 

 

 

 

 

 

 

La mia droga è la “dolcezza inquieta” di certi attimi sospesi tra la tempesta e il nulla…

 

William De Generis

 

Photo: ©Edmond Terakopian

Corrono le nuvole…Di William De Generis.

Corrono le nuvole come volessero scappare dal cielo quasi cercassero lo squarcio nel velo del reale per tuffarsi nel mare al di là dell’orizzonte loro vera dimora…

 

William De Generis

 

 

 

Il poeta è un fingitore.

Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.

Fernando Pessoa


Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


Eugenio Montale


Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde
Di questa poesia
mi resta 
quel nulla
d’inesauribile segreto.



Giuseppe Ungaretti 

Segui Riflessi Sfumature & Chiaroscuri