Get Adobe Flash player
Non distruggo la corolla dei prodigi del mondo,
e non stermino
con la ragione gli enigmi che incontro sul mio cammino,
nei fiori, negli occhi, sulle labbra o nei sepolcri.
La luce altrui
soffoca il fascino celato
nelle profondità del buio,
però io,
io con la mia luce ingrandisco il mistero del mondo.
Esattamente come con i suoi bianchi raggi la luna
non rende più piccolo, ma tremolante,
e aumenta ancora di più il mistero della notte,
così io arricchisco anche l’oscuro orizzonte
con gli alti fiori del santo mistero
e tutto ciò che è inintelligibile
si trasforma in maggiormente incomprensibile
sotto i miei occhi,
perché io amo
e fiori e occhi e labbra e tombe.


Lucian Blaga


Tutti gli scritti di questo blog, dove non diversamente specificato, sono di proprietà dell' autore a norma di legge.
Si vieta qualsiasi riproduzione non preventivamente autorizzata.

Le immagini utillizzate, dove non diversamente specificato, provengono dal web ed appartengono ai rispettivi autori.


Poesie e racconti di William De Generis

Archivi del mese: Ottobre 2014

Apostasia. Di William De Generis.

Lascivia da canonica paramenti e tacchi a spillo opulenza porporata liturgie da real estate clergyman e piume di struzzo il Cristo degradato ad uno dei profeti bei ricordi odorosi d’incenso dissolti nella melma: la loro bestemmia la mia apostasia.

William De Generis

In altri giorni altri mondi…

In altri giorni altri mondi, altre vite altre vie dalle tinte più intense dai profumi più densi senza ali nè cilindro nè rete spoglio di ogni pretesa o alchimia di ogni rima e follia di qualsiasi ideale stantio saltar giù… Continua a leggere

Il poeta è un fingitore.

Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.

Fernando Pessoa


Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.


Eugenio Montale


Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde
Di questa poesia
mi resta 
quel nulla
d’inesauribile segreto.



Giuseppe Ungaretti 

Segui Riflessi Sfumature & Chiaroscuri